Nella notte tra l’11 e il 12 luglio, con una manciata di ore di anticipo rispetto alla data prefissata, è stata resa nota dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, un’immagine che segnerà per sempre la nostra era: la prima immagine ad alta risoluzione del telescopio James Webb.
Frutto di un lavoro durato anni e realizzato dalle tre principali agenzie spaziali del mondo, ovvero Nasa Esa e Csa, insieme ad innumerevoli altri partner privati e accademici, questa meraviglia dell’ingegneria spaziale è stata lanciata nel suo punto di destinazione nello spazio profondo, il 25 dicembre del 2021.
Il viaggio fino al punto di Lagrange L2, un minuscolo angolo sospeso alla distanza di 1 milione e mezzo di km dalla Terra, e la messa a punto dei sofisticati specchi durante questi mesi, hanno lasciato con il fiato sospeso tutti gli addetti ai lavori e i milioni di appassionati di astronomia e osservazione del firmamento, ma anche semplici innamorati della volta stellata, tutti in attesa della prima immagine di questo immenso e sofisticatissimo telescopio ad infrarossi.
Un giorno storico per l’astronomia e la conoscenza dello spazio
Il giorno è finalmente arrivato e se immaginiamo che questa incredibile e commovente immagine, che racchiude in se una quantità sconfinata di stelle e corpi celesti, è stata osservata dal James Webb rivolto ad un puntino dello spazio profondo che potrebbe equivalere ad un granello in un oceano di sabbia, oggi ancora una volta e forse come non mai, non possiamo non riflettere su quanto incomprensibilmente sia vasto l’Universo a cui apparteniamo anche noi.
Il telescopio James Webb ci ha inviato il primo scatto di quella che sicuramente sarà una lunga serie di immagini incredibili e mai viste prima, noi saremo qui ad aspettarle e nelle prossime settimane avremo il piacere e l’onore di parlarne con un Umbro Doc che della passione per le stelle ne ha fatto non solo e semplicemente una professione, ma una vera e propria missione di vita, che lo ha spinto, zaino in spalla, a raggiungere l’altro capo del mondo, in uno dei luoghi più importanti per l’osservazione del firmamento, il deserto dell’Atacama.
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