Regione ricca con 2 Docg, 13 Doc e 6 Igt. La produzione totale è di 900 mila hl (vini rossi e rosati 53 per cento, vini bianchi 47 per cento)
L’Umbria, conosciuta per molto più del suo vino, è una delle perle d’Italia, rinomata per il suo patrimonio storico, culturale e artistico. Le sue dolci colline, dominate da vigneti e oliveti, offrono paesaggi incantevoli che testimoniano la ricchezza della tradizione enogastronomica regionale. Il vino e l’olio d’oliva sono veri simboli della cultura umbra, pilastri di una tradizione millenaria. La regione è per il 71% collinare, con un clima caratterizzato da inverni miti, estati calde e secche, e un’ideale distribuzione delle piogge: condizioni perfette per la viticoltura di alta qualità. Unica tra le regioni dell’Italia peninsulare a non avere sbocchi sul mare, l’Umbria si distingue per la sua morfologia collinare, ideale per coltivare vite e olivo.
La produzione vinicola umbra
Con una superficie vitata di circa 13.000 ettari, di cui il 70% in collina e il restante in montagna, l’Umbria vanta una produzione di vino pari a circa 900.000 ettolitri. Tra questi, il 45% rientra nelle denominazioni DOP, il 44% nelle IGP, mentre i vini rossi e rosati rappresentano il 53% della produzione e i bianchi il 47%. Le denominazioni di origine presenti in Umbria includono 2 DOCG, 13 DOC e 6 IGT, sottolineando la qualità e la varietà dei vini prodotti.
Clima e territorio: alleati della viticoltura
Il clima dell’Umbria, con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, contribuisce a un lento e ottimale processo di maturazione delle uve, essenziale per arricchire gli aromi e preservare l’acidità dei vini. La morfologia collinare, unita a una composizione del terreno che alterna argille, calcari e minerali, offre il substrato ideale per la viticoltura di qualità, consentendo alla regione di produrre vini con profili unici e complessi.
Una storia di vino: dall’epoca etrusca a oggi
La viticoltura umbra ha radici profonde, risalenti all’epoca etrusca e romana, quando già venivano utilizzate tecniche avanzate per migliorare la qualità del vino. Durante il Medioevo, monasteri e ordini religiosi mantennero viva la tradizione vitivinicola, e nel Rinascimento la produzione vinicola si diffuse ulteriormente. Nell’epoca moderna, nonostante le difficoltà, l’Umbria ha continuato a rafforzare la sua identità enologica, raggiungendo traguardi importanti come la Torgiano DOCG e la Montefalco Sagrantino DOCG, che rappresentano il fiore all’occhiello del vino umbro.
Vitigni e denominazioni di origine
In Umbria, accanto ai vitigni internazionali come Chardonnay, Sauvignon e Pinot Nero, si coltivano anche varietà autoctone come il Grechetto per i bianchi e il Sagrantino per i rossi, quest’ultimo protagonista del celebre Montefalco Sagrantino DOCG. La regione si suddivide in zone vinicole caratterizzate da terreni e condizioni climatiche peculiari, che offrono una vasta gamma di vini di alta qualità.
Le zone vinicole: tesori da scoprire
Da Torgiano e Montefalco, con le loro DOC e DOCG, fino a Orvieto e i Colli del Trasimeno, ogni area vinicola dell’Umbria racchiude caratteristiche distintive. Il Torgiano Rosso Riserva DOCG, prodotto principalmente con uve Sangiovese, rappresenta un simbolo di qualità, mentre il robusto e intenso Sagrantino di Montefalco, con la sua carica tannica e la capacità di invecchiamento, è uno dei vini più rappresentativi della regione.
Scoprire l’Umbria significa immergersi in una tradizione vitivinicola secolare, fatta di passione, territorio e qualità. Una regione che, seppur piccola, lascia un segno indelebile in chi ha il piacere di esplorarla attraverso i suoi sapori e il suo affascinante paesaggio collinare.