Assisi: tra i culti romani e chiese cristiane, l'esempio di Santa Maria sopra Minerva
“Non mi sarei mai saziato d’osservare la facciata e la geniale coerenza dell’artista ch’essa dimostra. […] A malincuore mi strappai a quella vista, proponendomi di richiamare l’attenzione di tutti gli architetti su questa fabbrica, in maniera che se ne possa avere una pianta esatta”.
Con queste parole Goethe il 25 ottobre 1786 descrive la facciata della chiesa di Santa Maria sopra Minerva. Si trovava all’ingresso di un antico tempio, che nel cuore di Assisi ha avuto la fortuna di conservarsi (più o meno) così come era fino ai giorni nostri. In Piazza del Comune, passato e presente si mescolano: passando da slanciate colonne romane, spesse mura medievali, in una soluzione armonica che solo Assisi può trovare.
Il tempio romano fu eretto nel 30 a.C. circa, e probabilmente dedicato all’eroe Ercole. Il nome Minerva deriva da una statua femminile lì trovata in antico, e identificata con la dea della saggezza. La facciata del tempio si è conservata così com’era in antico: sei colonne in facciata (detto quindi esastilo) scanalate e coronate da capitelli corinzi. Si è conservata anche la trabeazione con fregio, e dai fori trovati in quel punto si pensa che era presente un’iscrizione bronzea.
La dedica a Maria potrebbe essere collegata all’attribuzione antica di Minerva: lei, infatti, oltre che saggia era anche vergine, parallelismo questo con la figura di Maria. Non sarebbe la prima volta che viene fatto questo collegamento: anche il più famoso tempio greco, il Partenone (dedicato ad Atena Parthenos, ovvero vergine) fu convertito in periodo medievale in una chiesa a Maria.
Anche Giotto fu sicuramente colpito dall’architettura romana durante il suo soggiorno nel cantiere della Basilica di San Francesco: la rappresenta infatti nell’affresco della Basilica Superiore, nel ciclo dedicato al santo. L’artista doveva rappresentare un momento della vita del santo nella piazza di Assisi, e quindi per dare un riferimento geografico facilmente comprensibile dipinse anche la facciata del tempio.
Il Tempio di Minerva ad Assisi è molto più di un semplice edificio antico; è un simbolo di unione tra passato e presente, tra cultura pagana e cristiana. Questo monumento rappresenta la capacità di Assisi di preservare e valorizzare la propria storia, offrendo al mondo un esempio di come il patrimonio culturale possa essere una fonte inesauribile di ispirazione e conoscenza. Come ha suggerito Goethe, la coerenza e la bellezza del tempio meritano di essere ammirate e studiate da tutti gli appassionati di architettura e storia. Se vi trovate ad Assisi, non perdete l’occasione di visitare il Tempio di Minerva. Sarà un’esperienza che vi permetterà di toccare con mano la storia e di apprezzare la straordinaria eredità artistica e spirituale dell’Umbria.