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Gualdo 96, Monacelli: “Rimpianto finale, per il futuro chiedo continuità”

Se ci fosse un concorso per il cestista più gualdese, Lorenzo Monacelli del Gualdo ’96 si giocherebbe il primo posto. Il play, adattato a guardia per esigenze, classe 1997 è stato uno dei trascinatori stagionali della squadra di coach Paleco. Non solo: è nato a Gualdo, si sente la maglia addosso come pochi, allena la Serie C femminile con cui domenica a Roseto giocherà gara-1 delle semifinali play off e in zona ha un agriturismo di gestione familiare (“Dal guidare il trattore al dare da mangiare agli asini e accogliere le persone” dice).

Come giudica questa stagione?

“Nel complesso è stata molto positiva. Sicuramente c’è rammarico per come sono andati i play off. Potevamo fare di più ma ricordiamoci che partivamo con l’obiettivo della salvezza

I suoi compagni e il presidente hanno sempre parlato di play off…

“Veniva naturale dirlo dopo aver vinto sei partite consecutive in avvio. Dato che poi ne abbiamo perse undici su quattordici e siamo finiti tredicesimi in classifica, direi che la quinta posizione è un grande risultato. Poi o andavi ai play off o facevi i play out, ricordiamoci che non c’erano mezze misure”.

Come si spiega la super partenza?

“Abbiamo mantenuto quattro quinti del quintetto dello scorso anno. Io, Rossi, Manci , Marini e Gramaccia già ci conoscevamo sia a livello umano che cestistico. Ad altre squadre è servito tempo per creare la giusta chimica”.

Avevate ormai fatto la bocca per un super campionato?

“Personalmente no, sapevo che dovevamo lottare per la salvezza. Piuttosto ci ho creduto di più dopo le ultime dieci vittorie, battendo anche Osimo e Montemarciano. In quel momento stavamo giocando davvero bene. Poi abbiamo avuto sfortuna negli accoppiamenti con il tabellone finale”

Chi avrebbe voluto affrontare?

“Preferivo arrivare sesto e trovare San Marino. Contro di loro ci saremmo trovati benissimo, avendo il reparto esterni più forte. Sono gli esterni a decidere i play off nei minuti finali. Poi Titano gioca a un ritmo a noi congeniale”.

Quella serie di sconfitte consecutive invece che motivo ha?

“Eravamo arrivati a un punto del campionato in cui ci sembrava tutto facile. Ci sentivamo forti e in grado di giocare bene. Abbiamo un po’ sottovalutato il campionato. Sono anche venuti fuori un po’ di individualismi. Qualcuno a turno provava a risolvere da solo la partita. Mi ci metto io in primis tra i colpevoli. La sosta natalizia, infine, non ci ha aiutato a livello fisico e abbiamo accusato le conseguenze tra gennaio e febbraio”.

Perché avete fatto così fatica a tornare a fare risultato con continuità?

“Le vittorie aiutano a vincere, le sconfitte appesantiscono. Se prima avevamo avuto un po’ di fortuna, poi ci è mancata. Cito ad esempio le sfide perse ai supplementari con Porto Sant’Elpidio e Perugia o quella di quattro punti contro Todi“.

Avete rimpianti per come sono andati i play off?

“Potevamo sicuramente fare di più, la delusione resta grande. In gara-1 abbiamo fatto la nostra partita ma Montemarciano è stato più bravo. Abbiamo trovato contro un Maggiotto in super forma, con una percentuale realizzativa altissima e 2-3 giocate super. A gara-2 eravamo abbastanza scarichi a livello fisico e si è fatta sentire l’assenza di Marini. Sono due tipi di rimpianti diversi. Nella prima sfida dispiace perché ce la siamo davvero giocata, nella seconda invece per il nostro pubblico che ci ha fatto un tifo grandissimo”.

Nello spogliatoio come l’avete vissuta?

“Inizialmente regnava il silenzio. C’è stato anche chi ha pianto. Poi a mente fredda è prevalsa la soddisfazione per un campionato fatto con un budget che non era sicuramente da quinto posto”.

Siete l’unica squadra umbra ad aver giocato i play off. Ci guardate a queste cose?

“Mi interessa molto e mi fa molto piacere. Ho buoni rapporti con componenti e giocatori in tutte le altre società ma sono soddisfazioni quando c’è rivalità sportiva”.

La sua stagione come la reputa?

“Abbastanza positiva ma avrei voluto fare di più in gara-2 dei play off per la grande atmosfera che si era creata. E’ normale giocare qualche partita bene e altre male, ma nel complesso sono soddisfatto”.

Chiude la stagione da migliore realizzatore della squadra…

“Quest’anno ho dovuto giocare un po’ più da guardia. Quando si è trattato di avere tra le mani qualche pallone più pesante, non mi sono tirato indietro. Sinceramente mi piacerebbe tornare però a fare soltanto il playmaker“.

La società sta lavorando bene da anni…

“Hanno trovato una situazione non facile e si sono messi giù. Se l’anno prossimo dovessi rimanere chiederei continuità. Vorrei che gran parte di questo gruppo rimanga. Voglio arrivarmi a giocare i play off classificandoci tra le prime quattro”

Siamo certi del suo terzo anno a Gualdo?

“Io sono gualdese e vengo al palazzetto a piedi. Sono andato via da giovane per giocare un po’ in giro e ora sono tornato a casa. L’intenzione è quella di restare ma c’è un’estate da vivere ed è lunga”.

Cosa significa per le giocare nel Gualdo 96?

“Giocare per la tua città e i tuoi amici. Con Gramaccia, Marini, Rossi, Manci e Moriconi siamo cresciuti insieme. Siamo amici prima che compagni di squadra, questo ti dà responsabilità e fiducia”

In chiusura ha un messaggio per i tifosi?

“Grazie per tutte le partite in cui ci avete sostenuto. In Curva ci sono dei giovanissimi che ci hanno appoggiato anche quando i risultati non arrivavano. Anche la tribuna gualdese è stata sempre presente. Li conosco tutti e ti danno una grande spinta”

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